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giovedì 19 maggio 2011

Hats Protect Ideas




Prende il via, in occasione della 54° edizione della Biennale d’arti visive di Venezia, la collaborazione tra l’artista albanese Anila Rubiku, la Fondazione Borsalino e Borsalino S.p.A., la storica azienda di cappelli di Alessandria.

Anila Rubiku (Durazzo, 1970), artista conosciuta a livello internazionale per le sue opere dedicate a temi contemporanei in cui la manualità diventa espressione dell’impegno e della partecipazione alle grandi questioni sociali, è nella rosa dei cinque artisti invitati a rappresentare il Padiglione albanese alla Biennale 2011, a cura di Riccardo Cadura, con una propria sala. L’artista presenterà due diversi lavori, ponendo l’accento sulle diversità e il complicato processo di integrazione culturale, per affrontare un tema di grande attualità.

“Hats Protect Ideas” è una installazione che indaga il tema dell’identità, in riferimento alle problematiche connesse a emigrazione e immigrazione. L’opera, realizzata in collaborazione con l’azienda Borsalino e l’omonima Fondazione, è composta da 60 cappelli in feltro da uomo, ognuno dei quali ricamato a mano da donne straniere di diverse nazioni, immigrate in Italia e che qui vivono da tempo. I sessanta ricami – frasi emblematiche oppure disegni - propongono altrettanti diversi racconti sul difficile percorso che uno straniero si trova ad affrontare verso l’ottenimento di una nuova cittadinanza. Ogni cappello dell’installazione Hats protect ideas racconta parallelamente l’esperienza di ogni migrante e quella dell’artista, paradigmatica della corsa a ostacoli di tutti coloro che abbandonando il proprio paese sono alla ricerca di una nuova e combattuta cittadinanza. Storie individuali che insieme diventano voci di un racconto corale in tema di identità. Ai cappelli Borsalino il compito di “proteggere le idee”.


“Come tanti albanesi costretti a lasciare la loro terra d'origine e le loro case per cercare lavoro e possibilità - ha ricordato Anila Rubiku - ogni emigrato sperimenta il destarsi di altre aspettative rispetto a quelle che lo accompagnano al momento della partenza. Immediatamente aspira a una vita migliore e a una nuova definizione come cittadino. Intende riconoscersi come membro della nuova società, assimilare ogni suo aspetto culturale e riuscire a integrarsi con essa”. “Il mio progetto – ha proseguito - racconta le diverse capacità e forme di adattamento di coloro che si trovano ad affrontare questa trasformazione, non senza grandi difficoltà e conflitti interiori. Durante il processo emergono disagio e un’indefinibile sensazione di sospensione, in attesa di una svolta, un giudizio, l’arrivo di un permesso, la consacrazione di una cittadinanza”.

Hats Protect Ideas, titolo dell’installazione veneziana, è anche il titolo del progetto speciale che dall’autunno di quest’anno l’artista intraprenderà su invito della Fondazione Borsalino, in collaborazione con l’azienda.

“Crediamo molto nella capacità dell’arte di raccontare storie che hanno un valore universale, partendo da esperienze autobiografiche - afferma Roberto Gallo, Presidente della Fondazione Borsalino. “Abbiamo accolto la collaborazione con Anila Rubiku con l’idea di dar vita a un percorso articolato, di scambi e di crescita reciproca, e con l’entusiasmo di un impegno dai molteplici risvolti: culturale, artistico, creativo e anche sociale. Sostenendo questa giovane artista emergente, con il suo intelligente e poetico lavoro fortemente legato all’attualità, ci piace contribuire a permettere di dare voce a chi spesso non ha diritto di parola.”

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